Si racconta che le isole toscane siano le sette perle della collana di Venere. Ci andavo spesso da piccola e volevo che anche i miei figli conoscessero la perla più grande, la mia isola felice. Così ho organizzato le nostre vacanze all’isola d’Elba.
Un’occasione per raccontare ai bambini qualcosa di me, dei miei castelli in aria e di quelli di sabbia che costruivo quando ero piccola come loro. Le avventure sul gommone, il mare turchese e quello blu profondo, il vento, le merende al sapore di sale, la sabbia bianca e quella nera che luccica.
Le cose vissute sono sempre più belle dei ricordi un po’ scoloriti.
Vi racconto i nostri posticini del cuore!
1- Bagnaia, la nostra culla sul Mediterraneo
Ho prenotato il nostro hotel a Bagnaia, un paesello di mare protetto dalla montagna. Una piazzetta con due palme, un minimarket e una manciata di case su una caletta di ciottoli esposta a ovest che regala tramonti indimenticabili e ogni sera diversi.
Volevo che l’hotel non fosse altro che un letto, un rifugio dopo lunghe giornate in giro per spiagge e paesi.
– Sia chiaro che la nostra casa questa settimana è l’isola. La piscina del resort è solo un miraggio.
– Mamiii! Sono le nostre vacanze all’isola d’Elba
– E’ il nostro viaggio, che è diverso.
Si sono scambiati uno sguardo rassegnato e complice, hanno raccolto maschere e pinne e sono entrati in macchina in silenzio. Il primo giorno abbiamo attraversato tutta (ma proprio tutta) l’isola.
Un tuffo nelle acque turchesi e poi di nuovo sulle piccole strade che serpeggiano fra mare e cielo fino alla punta più a ovest, quella dei boschi a picco sul mare. Una costa di granito fitta di lecci e castagni e l’orizzonte che brillava come l’oro.
2- Le spiagge
Di spiagge sull’isola ce ne sono più di cento. Grandi e piccole, sabbiose, rocciose, attrezzate o selvagge, accessibili in macchina o attraverso ripidi sentieri. Ogni giorno delle vacanze all’isola d’Elba può essere diverso e speciale.
1- Spiaggia e Laghetto di Terra Nera
Cercavo una spiaggia poco affollata nel fine settimana e ho ragionato per colori. Se tutti vogliono la sabbia bianca, noi andiamo verso Terra Nera! Ricordavo quella spiaggia di cristalli luccicanti perché da piccola ne avevo conservato un pugno in una bottiglietta, ma la memoria aveva perso tutto il resto.
Il laghetto smeraldo e il mare blu separati da una lingua di terra rossa. Una caletta nera di minerali che luccicavano come polvere di stelle! In quel tripudio di colori c’erano piantati due soli ombrelloni.
2- Spiaggia di Cavoli
Sabbia bianca e acque turchesi, i colori della spiaggia di Cavoli sono quelli che tutti sognano. Per evitare i bagni di folla negli anni ho affinato diverse tattiche, un po’ fantozziane ma efficaci! 🙂 (Per scoprirle cliccate qui)
3- La spiaggia dell’innamorata. La leggenda dell’isola
Sabbia rossiccia e mare smeraldo, la spiaggia dell’innamorata fu teatro di un’antica storia d’amore diventata leggenda.
Romeo e Giulietta in versione isolana. Lorenzo e Maria erano due giovani costretti a vivere il loro amore in segreto. Lei di famiglia povera e lui benestante si incontravano di nascosto ogni notte su questa spiaggia. La sera del 14 Luglio Lorenzo fu rapito e ucciso dai pirati saraceni, e Maria si gettò in mare per raggiungerlo e scomparve. Il suo scialle rimase intrappolato su una roccia, che oggi si chiama lo “scoglio della ciarpa”.
E’ da lì che ogni anno la notte del 14 Luglio una donna vestita di bianco si getta in mare “perdendo” lo scialle, mentre la spiaggia si accende di mille candele.
3- Profondo blu, un giro in gommone
Non ho mai smesso di sognare le spiaggette deserte che raggiungevo con il gommone dei miei genitori. Quando ho scoperto che si può guidare un 40 cavalli senza la patente nautica, non ci ho pensato due volte.
Il mare era agitato ma con un po’ di (sana) incoscienza abbiamo noleggiato un gommone a Marciana Marina, per un tuffo al largo di una grotta turchese.
Ogni volta che sono in mezzo al mare e respiro il profumo del vento salmastro, mi sento felice senza nessun però.
4- Marciana e Poggio, due borghi antichi e deliziosi.
Riconsegnato il nostro bolide in porto e con il mare ancora addosso, siamo saliti fino all’antico paesello di Marciana, arroccato sul Tirreno, dove abbiamo mangiato la schiaccia briaca più buona del viaggio, una torta tipica di cui vi racconterò presto.
Sullo stesso versante del monte Capanne c’è anche Poggio, un borgo gemello che spunta fra i boschi di castagni. Delizioso!
5- Capoliveri
Capoliveri è fra i borghi più belli dell’isola, immerso nella macchia mediterranea in una luce riscaldata dai toni dell’Ovest. Affacciato sul mare affonda le sue radici sul monte Calamita, così ricco di ferro da mandare in tilt anche le bussole. Un particolare che insieme alle storie del pirata Barbarossa ha acceso la fantasia dei bambini.
6- Museo Minerario di Rio Marina
Prima di partire per le nostre vacanze all’isola d’Elba avevo immaginato di portare i bambini alla villa di Napoleone (sia mai che li aiutasse ad amare la storia!), poi come sempre accade, i ritmi del viaggio prendono il sopravvento e mi sono ritrovata al Museo Minerario di Rio Marina.
Prima un giro fra le bacheche del museo, poi sul trenino che porta i turisti sul Monte Giove. Tutti allegramente armati di piccone per andare a caccia di pepite!
Mi sono maledetta per aver caldeggiato l’interesse dei miei ometti verso i minerali.
Il trenino ci ha scaricato su una montagna lunare, in un pozzo di minerali che sbrilluccicano al sole. Abbiamo raccolto chili (e chili) di ematite, quarzi e pirite. Non posso dirvi che ci tornerei anche senza figli, ma vederli con il piccone in mano, sporchi di terra e felici con il loro “tesoro” ha fatto sorridere anche me.
7- Food: il Faro lounge bar
Al terzo giorno sull’isola ho pensato di scrivere un post con la classifica dei peggiori ristoranti dell’isola d’Elba concludendo con il consigliarvi il “meno peggio”.
In generale abbiamo mangiato abbastanza male perseguendo qualsiasi metodo, dal posticino che si incontra per caso a quello raccomandatissimo da tutte le guide. Anche Publius (nel borgo di Poggio) di cui avevo un ottimo ricordo d’infanzia e adolescenza non mi ha lasciata entusiasta.
Se c’è un ristorante che porto nel cuore delle nostre vacanze all’isola d’Elba è quello sotto casa, sulla spiaggia di Bagnaia. Piatti semplici e freschi di fronte a una vista unica.
Dopo averlo scoperto ci siamo tornati quasi ogni sera, e mi sono così affezionata a questo posto che mi sono completamente dimenticata l’aperitivo a Marina di Campo (carinissima, se capitate all’Elba ve la consiglio!).
E anche la ‘metropoli’ dell’isola l’abbiamo vista solo da qui, ogni sera alle nove, quando si spegneva il sole dietro capraia e si accendeva il faro sullo Scoglietto. Niente Portoferraio, niente mascara, niente scarpe.
Siamo tornati a casa con la valigia piena di vestiti puliti e gli occhi pieni di tramonti.