Prendete una fiaba antica, quella che più amavate da piccoli. Togliete la polvere del tempo senza cambiarne la trama e immaginate di poterla finalmente vivere, circondati dai personaggi più surreali che la vostra fantasia sappia disegnare. La Sketch gallery di Londra è questo.
Un sogno color pastello dentro il cuore grigio di Mayfair, che si ripete ogni pomeriggio alle 5, dopo che gli ospiti si sono accomodati sulle conchiglie di velluto di fronte ai tavoli imbanditi.
L’afternoon tea alla Sketch gallery è servito secondo il rituale più classico, ma il mondo che popola questa sala da tè è più simile a una nuvola rosa, frutto contemporaneo delle più fervide immaginazioni.
Gli arredi disegnati dell’archistar parigina India Mahdavi fanno da cornice all’opera di David Shrigley: 239 illustrazioni che mettono in scena sulle pareti della Sketch gallery, vita e morte con lo stesso sarcasmo. Novantasei tipi di marmo si intrecciano nel pavimento, e dietro al bancone del bar, un pannello dorato diffonde il rosa totale.
Rosa è il tema. Rosa sono il soffitto e le pareti, come i velluti delle sedute e l’aria ovattata. Rosa pallido, cipria, polveroso. Il rosa Sketch contamina tutto, comprese le tovaglie candide e i pensieri, che immersi in quella scena onirica chissà, potrebbero prendere una piega inaspettata, come accade quando dormi e sai che il sogno potrebbe improvvisamente svanire.
Io ad esempio, ho sperato che il mio sogno rosa durasse almeno fino all’arrivo degli scones, che nella gerarchia delle portate alla Sketch gallery, hanno il penultimo posto. Dopo di loro c’è solo la torta della regina.
Afternoon tea alla Sketch gallery:
Torniamo all’ingresso della Sketch gallery, alle cinque in punto di un pomeriggio qualunque.
All’interno 9 di Conduit street, una signorina in abito luccicante ci conduce attraverso un corridoio oscuro fino all’oblò luminoso del guardaroba. Lasciati i cappotti, si arriva fatidico bivio: verde a sinistra, rosa a destra.
Nessun dubbio. Per la Sketch gallery si segue sempre il rosa, e dal primo passo a destra non esiste più altra tonalità al mondo.
E appena sprofondati nelle poltroncine di velluto a forma di conchiglia, il sogno ha inizio. Fra tutte le fiabe, impossibile non sentirsi un po’ come Alice al “mad tea party”. La trama è scritta sul menù e fra i personaggi che popolano quella pink routine c’è anche il cappellaio matto.
– I’m the Caviar Man!
Si presenta così, in abito rosa e cappello, con il solo compito di dispensare caviale agli ospiti in sala.
Arriva poi il “Tea Master” che racconta le “mille e una” specie di tè, che potrà servirti all’infinito durante il pomeriggio.
Nel frattempo “The Cork Popper” è pronto a stappare champagne nel caso in cui si volesse trasformare il tè del pomeriggio in qualcosa di più effervescente.
In cucina “The french Chef” prepara delizie.
“The men in grey and the ladies with dots” si aggirano nella nube rosa per consegnare ai tavoli le alzate. Sono i tre piani di meraviglie che racchiudono le classiche portate dell’afternoon tea, ridisegnate dal tocco francese dello chef.
Sandwiches alla base: tartufo e creme cheese, purèe di broccoli e maionese, ricotta salmone e l’immancabile cucumber.
Petit gâteaux al piano di mezzo: tart ai mirtilli, Eclair al burro di arachidi, battemberg all’arancia.
Over the top, la corona: cheesecake al frutto della passione e marshmallow alla mora.
La storia prosegue con una portata di scones, clotted cream, marmellate di fragoline e frutti di bosco. L’etichetta (puntualmente precisata nella trama) prevede di spalmare la clotted cream rigorosamente dopo la marmellata.
Per concludere una fetta della torta più amata da Sua Maestà la regina Vittoria. Con tanto di ciliegina, ovvio.
Ah! Non pensate che lavarvi la faccia con acqua fredda possa risvegliarvi da questo sogno! I bagni della Skecth gallery sono parte dell’esperienza, surreali come tutto il resto, forse anche di più.
Per farvi capire quanto ho amato fino all’ultimo dettaglio di questo posto, vi confesso di aver messo le mani dentro la divisa di una cameriera (giuro che avevo il suo consenso!) per cercare il nome della stilista sull’etichetta!
Ecco, la stilista si chiama Sonia Taouhid, ma le divise non sono in vendita 🙁
Invece le ceramiche (in vendita di fronte al guardaroba) sono disegnate da David Shrigley, lo stesso artista delle illustrazioni, che pare abbia commentato la sua installazione alla Skecth gallery con queste parole: «un’opera d’arte totale: comincia dalle pareti e finisce in lavastoviglie».
Se dopo questa abbuffata alla Sketch gallery vi venisse voglia di una passeggiata altrettanto surreale senza uscire dal quartiere di Mayfair, vi consiglio il Dover Street Market, uno dei negozi di vestiti più eccentrici di Londra.
All’ultimo piano del negozio sedetevi alla Rose Bakery per un caffè. Se arrivate dalla Sketch gallery non avrete spazio per assaggiare altri dolci, ma vi assicuro che un semplice caffè può regalarvi la vista sulla fauna più eccentrica e stravagante della città 🙂
Se invece vi sentite di fare una passeggiata in un’altra città europea, vi suggerisco di cominciare dalle strade parigine del Marais.
E per continuare a sognare in rosa:
Per prenotare il vostro sogno rosa (da organizzare con larghissimo anticipo): www.sketch.london