Se ami la natura selvaggia e stai pensando di andare alle Canarie, lascia che ti racconti cosa vedere a Lanzarote, perché difficilmente troverai paesaggi così fantastici a meno di quattro ore di volo dall’Italia.
Se invece stai cercando “cosa vedere a Lanzarote” direttamente dalle Canarie… che dire? Sono emozionata per te all’idea di ciò che ti aspetta!
Sono appena rientrata dal tuo stesso viaggio, con gli occhi pieni di meraviglia.
Lanzarote è la perla nera dell’oceano Atlantico. Così piccola, eppure immensa.
Mi ha ricordato la Patagonia, per le nuvole fiere e per i deserti sconfinati. Le Hawaii, per l’energia delle eruzioni vulcaniche che dominano il paesaggio. Pantelleria, per i tralci di vite che brillano sulla terra nera.
Potrei andare avanti all’infinito, perché credo che Lanzarote racchiuda la bellezza di tanti posti diversi.
Cosa vedere a Lanzarote: fuoco, aria, acqua e terra!
Lanzarote è come un piccolo pianeta fatto di cinque colori che vi faranno dimenticare tutti gli altri: il nero profondo della terra lavica; il verde acceso della vegetazione; l’azzurro del cielo e dell’oceano; il rosso dei vulcani; il bianco delle case, delle nuvole e della spuma delle onde.
Ho riassunto “cosa vedere a Lanzarote” in un elenco di 20 meraviglie. Ma mi sono goduta ogni ciuffetto di questa terra, così arida e così generosa.
Dopo una giornata dalla bellezza accecante, fra oceani e vulcani, grotte segrete e viste mozzafiato, le emozioni si sciolgono in un bicchiere di Malvasìa e nella luce del tramonto i teneri ciuffi di vegetazione aggrappati alla lava, diventano il segno di una natura che non si arrende.
Era questo che pensavo ogni sera, guardando il paesaggio che circondava la mia casa. L’ho voluta tra i campi lunari de La Geria, dove crescono uve piccole e dolci.
Cliccando di seguito puoi leggere il racconto sugli hotel più belli di Lanzarote
Cosa vedere a Lanzarote nord:
Le onde lunghe di Famara e quelle dirompenti sulle scogliere di lava. La vista mozzafiato dal Mirador e poi giù, nel cuore delle grotte scavate dai vulcani.
La parte settentrionale dell’isola è un concentrato di fuoco, aria, acqua e terra. L’equilibrio sempre mutevole dei quattro elementi caratterizza la potenza visiva dei paesaggi.
1- Jameos del agua.
Se come me coltivate l’amore per le piccole cose, vi consiglio di iniziare a esplorare Lanzarote proprio da qui: Jameos del Agua è un luogo pazzesco!
Si tratta di una serie di jameos (“aperture”) all’interno di formazioni laviche. Fra questi, il Jameo Chico, mi ha lasciata letteralmente a bocca aperta.
Il Jameo Chico è un’imponente volta di lava che protegge un laghetto alimentato dalle infiltrazioni dell’oceano.
La luce del sole filtra da una fenditura della volta, illuminando le acque del laghetto e l’interno della grotta. Quel raggio luminoso è pura magia.
Ma la cosa che più mi ha emozionata sono i granchietti albini che abitano in quelle acque. Sembrano stelle nel cielo della notte e la cosa incredibile è che vivono soltanto qui (oppure negli abissi più profondi dell’oceano).
I Jameos del agua sono la prima opera di Cèsar Manrique, l’artista di Lanzarote che ha creato le architetture più belle dell’isola. Ognuna è deliziata da un punto di ristoro in perfetta armonia con il luogo.
Nei Jameos si trovano un caffè e un ristorante incastonati nella roccia. Sbocconcellare qualcosa contemplando la natura, è molto rilassante.
Attraversando la grotta oscura del Jameo Chico, si arriva a una piscina turchese circondata dall’inconfondibile tocco bianco di Manrique. Tutt’intorno le pareti laviche del Jameo Grande, oltre le quali si scorge l’oceano.
Questa estate il ristorante aprirà soltanto il venerdì sera, in occasione dei concerti. Se volete prenotare un tavolo, potete farlo a questo link: https://www.cactlanzarote.com/en/cact/jameos-del-agua/
Orario: dal lunedì alla domenica – dalle 10:00 alle 17:00 con apertura speciale il venerdì fino alle 00:30 (solo per i clienti del ristorante)
Prezzo: adulti 10€ – bambini 5€ – gratis under 7
2- Cueva de los Verdes
A soli 2 km dai Jameos del agua, si trova la Cuevas de Los Verdes, un’altra serie di grotte appartenente allo stesso tunnel di lava.
Il tunnel, generato da un’eruzione del Monte Corona, è fra i più lunghi al mondo. Dal cratere del vulcano si estende fino all’oceano, correndo per oltre un chilometro sotto il livello del mare. Da qui il nome “Tunnel di Atlantide”.
Immaginate la gioia di Ernesto nell’esplorare la città sommersa, che da sempre popola la sua fantasia.
A differenza dei Jameos del Agua, la Cuevas de los Verdes è completamente sotterranea. La visita della grotta (circa 40 minuti) è obbligatoriamente guidata. Quando l’ho scoperto ho alzato gli occhi al cielo come una bambina impaziente 🙂
Solitamente preferisco informarmi autonomamente e godermi lo spettacolo senza ascoltare nessuno. Ma in questo caso, ammetto che la guida è riuscita a incantarmi.
Senza di lei, non avrei mai scoperto il segreto custodito in quelle grotte, del quale non posso svelarvi nulla! Come ogni giornalista, blogger, scrittore che passa da lì, ho giurato di mantenere il segreto.
Ad ogni modo, altrettanto emozionante è stato scoprire il vento che porta il profumo dell’oceano fin laggiù infiltrandosi con ostinazione e forza tra le spesse pareti laviche.
Per gli appassionati di musica, all’interno della Cuevas de los Verdes, c’è un auditorium per concerti di musica classica e jazz. Si dice che l’acustica sia formidabile.
Orari: tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 16:00
Prezzo: adulti 10€ – bambini 5€ – gratis under 7
3- Mirador del Rio
Se dopo una passeggiata sotterranea avete voglia di respirare il vento, vi consiglio la vista mozzafiato del Mirador del Rio, il punto panoramico più bello di Lanzarote.
Il Mirador del Rio è un’altra opera architettonica di Manrique, alla cui grazia dovrò dedicare un intero capitolo. Qui arte e natura sono perfettamente in armonia.
Mimetizzato nella roccia, il Mirador era un antico punto di avvistamento e difesa. Da lassù (474 metri a picco sull’oceano), la vista è vertiginosa e il vento incessante. Per una volta, sembra davvero di volare.
Come tutte le opere più belle di Manrique, il Mirador del Rio è privo di spigoli. Si entra attraverso un corridoio rotondo, come dentro il guscio di una chiocciola, e la visione dell’oceano si apre all’improvviso.
Consiglio di sedervi a uno dei tavolini del caffè affacciati sull’infinito. L’entusiasmo ha sicuramente giocato la sua parte, ma il panino tomate y queso mi è sembrato formidabile!
Dopo la sosta golosa, potete salire sul tetto del Mirador attraverso una scala a chiocciola e ammirare il panorama senza barriere visive.
Qualche bella nuvola sarà sicuramente di passaggio, e davanti ai vostri occhi, l’isoletta La Graciosa, vi farà venire voglia di andarla a esplorare.
Orari: tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 17:00
Prezzo: adulti 5€ – bambini 2,50€ – gratis under 7
4 – La Graciosa
La chiamano “la sorellina” di Lanzarote. La Graciosa è una piccola isola raggiungibile dal porto di Orzola con soli 40 minuti di traghetto. Vi parlerò delle sue bellissime spiagge e dei suoi paesaggi incontaminati in un capitolo a parte.
Prezzo per il traghetto: adulti 26€ – bambini 13€
5- Playa Famara e Caleta Famara
Sono capitata a Playa Famara il mio primo giorno a Lanzarote, vagando come una trottola senza meta. È la spiaggia più amata dai surfisti, e anche la più grande dell’isola.
I sei chilometri di Famara sono dominati dai riscos (scogliere a picco) che circondano l’oceano in un abbraccio. E il vento soffia così forte, che anche la piccola strada asfaltata è sempre ricoperta di sabbia.
Playa Famara al tramonto è fra i miei ricordi più belli. Le onde lunghissime cavalcate dai surfisti, si infrangevano senza sosta scomparendo in un immenso bagnasciuga.
Quando il sole sparisce dietro i vulcani, i surfisti stappano una birra a Cala Famara, il villaggio di pescatori all’estremità della spiaggia. I tavolini dei bar sono sparsi sulla sabbia insieme alle tavole da surf e l’atmosfera è decisamente informale.
6- Jardin de cactus
– Ernesto, indovina chi ha disegnato il Jardin de cactus?
– Per caso è stato Manrique? 🙂
Ovviamente si! Quel genio ha trasformato una miniera abbandonata in un giardino che accoglie oltre 4.500 cactus provenienti da tutto il pianeta.
Al Jardin de cactus potete perdervi fra i sentieri che si diramano attorno alle aiuole, ammirando le incredibili sfumature delle piante spinose. Nel cuore del jardin, trovate un laghetto di pesci rossi e l’immancabile punto di ristoro disegnato dall’artista.
Imperdibile un caffè sulla terrazza panoramica che domina il giardino.
Da qui si accede anche a un vecchio mulino restaurato. Si può entrare per godere della bella vista dal suo balconcino.
Il Jardin de cactus è stata l’ultima opera di Manrique. Se questo artista incredibile vi ha incuriositi, potete visitare la sua Casa Museo nel villaggio di Harìa.
Orari: tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 17:00
Prezzo: adulti 6,50€ – bambini 3€ – gratis under 7
7 – Harìa e la Casa Museo Cèsar Manrique
Un po’ dell’aspetto selvaggio dell’isola è merito di Manrique, che insieme ai lanarotenos ha preservato la bellezza del paesaggio dal turismo.
Dopo la morte dell’artista, qualche villaggio di pescatori è stato deturpato dal cemento di grandi hotel. Ma le piccole città dell’entroterra sembrano mantenere il sapore del tempo.
Una di queste è Harìa nella valle delle mille palme, con le sue casette rigorosamente bianche e gli infissi verdi.
Qui si pianta una palma per ogni bambino che nasce, e passeggiare fra le vie del villaggio, respirando il profumo dei grandi allori che circondano la piazzetta, è un piccolo viaggio nel passato, fatto di umili botteghe e curiosi passanti.
Solo il sabato mattina il silenzio lascia il spazio alla musica e all’allegria del Mercado Artesanal.
Nelle bancarelle puoi trovare cesti intrecciati, lavori all’uncinetto, ceramiche, marmellate e formaggi dell’isola.
Nel villaggio di Harìa puoi anche visitare la Casa Museo Manrique. L’ultima dimora dell’artista conserva intatti i suoi oggetti quotidiani, dai flaconi di profumo ai pennelli vicino all’ultima opera incompiuta.
Cosa vedere a Lanzarote centro
Dai paesaggi marziani dei vulcani alle terre lunari di La Geria, il cuore dell’isola ha una potenza emotiva fortissima. Immersi nella natura, i deliziosi villaggi conservano la loro antica bellezza. Ogni domenica mattina, Teguise ospita il mercato più vivace dell’isola. E se il vino vi appassiona, qui vi aspetta una storia bellissima.
8 – Al Campesino: museo al Campesino e monumento Fecundidad
Il centro geografico dell’isola è segnato dalla “fecundidad”, una scultura bianca di Manrique, costruita con vecchie taniche delle barche da pesca.
Nel cuore dell’isola infatti, l’artista ha voluto rendere omaggio ai mestieri tradizionali degli isolani: campesinos (contadini) e pescatori.
Accanto alla scultura, troverete un ristorante e un museo, che raccoglie antichi strumenti di lavoro. Gli edifici del Campesino, come il pavimento che li circonda, sono del bianco sinuoso e accecante tipico di Manrique, sul quale spicca il verde degli infissi e delle piante.
Io mi sono fermata a mangiare un’ottima insalata e un pesce a la plancha. Fra le opere di Manrique però, il Campesino è quella che mi ha emozionata di meno.
9 – La Geria. Vino e paesaggio
La Geria è la zona dedicata alla produzione di malvasìa, caratterizzata dal verde delle vigne che brilla sul nero profondo della lava.
I campesinos sono riusciti a rendere fruttifero un terreno apparentemente non coltivabile. Le viti sono piantate all’interno di solchi fertili, scavati nella terra arida.
Ciascuna pianta è riparata dal vento da un muretto circolare, e nell’insieme, il paesaggio sembra uscito dalla mente di un land artist. L’idea che da tanta bellezza possa nascere un vino buonissimo, rende La Geria un luogo davvero magico.
Immersi in questa atmosfera lunare, potete fermarvi a degustare un calice di vino direttamente dai produttori.
Nella cantina più antica dell’isola, Bodega El Grifo, potete anche visitare il museo del vino
10 – Tinajo, Uga, San Bartolomè, Yaiza: i villaggi dell’interno
Anche nella zona centrale dell’isola, i villaggi dell’entroterra conservano intatta la loro identità.
Costituiti da una chiesetta, una manciata di palme e case bianche, sono oasi deliziose in mezzo al paesaggio desertico.
Fra questi, Uga ha uno dei ristoranti più amati dell’isola: Bodega Uga
11- Teguise e il mercatino della domemica
Teguise è uno dei villaggi più carini di Lanzarote. Senza dubbio il mio preferito.
Il verde degli infissi tipici dell’isola vira nel mio adorato turchese, che risalta fiero nel bianco dei bei palazzi. Uno degli hotel più esclusivi di Lanzarote si trova proprio qui, in un antico palazzo che si sviluppa attorno a una tipica corte: https://hotelpalacioico.com
Teguise è chiamata dagli isolani “La Villa” perché è stata la città reale dell’isola per molto tempo. Eppure, se capitate in mezzo alla settimana, vi stupirete del suo silenzio.
Potete perdervi fra le strade, passeggiare nella grande piazza e fermarvi a Cantina Teguise per gustare delle tapas oppure per il pranzo.
Se invece amate il caos, non potete perdervi il mercato di Teguise.
Ogni domenica mattina, centinaia di venditori invadono la piazza con le loro bancarelle.
Potete trovare prodotti gastronomici e artigianato tipico di Lanzarote. Il mercato di Teguise è sicuramente uno dei posti dove comprare un souvenir.
12- Casa Jose Saramago
Saramago scelse di trascorrere a Lanzarote i suoi ultimi 18 anni di vita. La casa dello scrittore è stata trasformata in museo, per accogliere chiunque ami le sue opere www.acasajosesaramago.com
“Il piacere profondo, ineffabile, che è camminare in questi campi deserti e spazzati dal vento, risalire un pendio difficile e guardare dall’alto il paesaggio nero, scorciato, togliersi la camicia per sentire direttamente sulla pelle l’agitarsi furioso dell’aria, e poi capire che non si può fare nient’altro, l’erba secca, rasente al suolo, freme, le nuvole sfiorano per un attimo le cime dei monti e si allontanano verso il mare, e lo spirito entra in una specie di trance, cresce, si dilata, manca poco che scoppi di felicità. Che altro resta, allora, se non piangere?”
[Dai “Quaderni di Lanzarote” di Saramago]N.B. La Casa Jose Saramago è temporaneamente chiusa per restrizioni Covid
13- Vulcano Timanfaya – Montagnas del fuego
Immagino che non siate mai saliti su un razzo verso Marte. Ebbene, senza bisogno di arrivare a tanto, Lanzarote vi offre uno dei paesaggi terrestri più simili al pianeta rosso.
Dopo aver partecipato a una missione NASA alle Hawaii, il vulcano Timanfaya non mi ha sorpresa più di tanto. (Puoi leggere l’articolo su Marte cliccando qui.)
Chi invece non ha mai visto il Mauna Loa alle Hawaii (davvero marziano!), resterà sicuramente meravigliato di fronte al vulcano Timanfaya nelle Montagnas del Fuego.
In ogni caso, è stata una visita gradevole anche per noi. Ernesto è impazzito di fronte ai geyser generati da un secchio di acqua gettato nel terreno.
La potenza del vulcano, si percepisce costantemente.
Ciò che non ho apprezzato molto, è stato il viaggio dentro l’autobus turistico. Purtroppo è l’unico modo per esplorare le strade più spettacolari scavate nella lava, che conducono al cratere. Speravo fosse concessa almeno una passeggiata 🙁
Ma veniamo a ciò che ho apprezzato, anzi adorato! Il punto di ritrovo del parco con il ristorante panoramico, è un’altra creazione di Manrique. Una piattaforma rotonda con enormi finestre sul paesaggio. Solo quella vista, vale una sosta.
Entrando nel ristorante El Diablo, ci si trova in una stanza rotonda a cielo aperto che accoglie un grande barbecue. Qui la carne viene cotta con il calore del vulcano, che a soli 10 metri sotto i nostri piedi, supera i 400 gradi!
Ovviamente mi sono seduta a un tavolo e ho ordinato pollo, salsicce e papas arrugadas.
Volendo indugiare ancora sul panorama ( bella scusa 🙂 ), mi sono concessa anche il dessert. Beh, se capitate da quelle parti non potete perdervelo!
Il “vulcano dolce di Lanzarote” nasconde nella granella di pistacchi, uno zucchero che scoppietta in bocca, e si ha davvero la sensazione di mordere un vulcano.
In molti mi hanno sconsigliato El Diablo, perchè eccessivamente turistico. Invece penso che nonostante il cibo non sia “wow”, è una sosta che sicuramente merita fare!
Quando mi ricapita una carne cotta dal calore vulcano e un dolce divertente come i frizzi pazzy dei bambini? In fondo la cosa più importante di un viaggio sono le emozioni.
Cosa vedere a Lanzarote sud
Dalle calette di sabbia bianca con le acque turchesi, al blu profondo dell’oceano che si infrange nelle scogliere nere di lava. Nella parte meridionale dell’isola mi sono concessa una giornata intera fra le mille sfumature del mare, una cena al tramonto sulle saline e un cocktail in uno dei villaggi più turistici di Lanzarote.
14 – Los Hervidores
Insieme ai Jameos del agua e al panorama dal Mirador, Los Hervidores è il luogo di Lanzarote che più mi ha emozionata.
Le scogliere Los Hervidores sono nate dallo scontro fra il fuoco del vulcano e l’oceano. La lava nerissima, arrivando in acqua si è raffreddata improvvisamente, dando forma a questo tratto di costa dalla bellezza incredibile.
Le onde, spinte da correnti fortissime si infrangono sulle scogliere, e incanalandosi nelle loro rientranze, creano una nebbia di spuma. Da qui il nome “Los Hervidores” che in spagnolo significa “ribollire”.
Vado controcorrente, consigliandovi di non andare a Los Hervidores all’ora del tramonto.
Essendo una scogliera che si affaccia sull’ovest, i colori arancio del sole sono ovviamente bellissimi, ma si perdono i bellissimi contrasti fra il turchese del mare, il bianco delle onde e le scogliere nere.
Il consiglio è valido soprattutto se viaggiate a Lanzarote in alta stagione. Tutti, ma proprio tutti, vanno a Los Hervidores per aspettare il tramonto, che in realtà è altrettanto bello in ogni parte dell’isola.
15 – El golfo – Charco de los Clicos
La spiaggia del Golfo è uno dei luoghi più magici di Lanzarote. Uno scenario unico che racchiude i cinque colori dell’isola: Una montagna di rocce rosse a picco sull’oceano, e una lingua di sabbia nera, che divide l’azzurro del mare da un laghetto verde smeraldo.
E il bianco? Sono certa che troverete qualche bella nuvola ad aspettarvi.
16 – Las Salinas de Janubio
A pochissimi minuti di auto dal Golfo e da Los Hervidores, si trovano le Saline de Janubio. Queste sì che vale la pena guardarle al tramonto, specialmente seduti a un tavolo del ristorante Mirador de Las Salinas.
Né le saline né il ristorante sono in cima alla mia lista “cosa vedere a Lanzarote”. Però ho apprezzato l’atmosfera romantica della cena.
17 – Playa Quemada
Voglio parlarvi invece di un ristorante che ho amato, in una spiaggetta di pescatori dimenticata dal tempo: Da Tino a playa Quemada.
Mi era stato suggerito da un’amica che conosce molto bene l’isola, e le persone del luogo mi hanno confermato che “Da Tino” è uno dei ristoranti più semplici e buoni.
Si trova su una piccola spiaggia lavica, fra le poche (ma adorabili) case del villaggio. Abbiamo mangiato un’ottima frittura di piccoli calamari e un mega pesce appena pescato. Uno dei pranzi più carini del viaggio, condiviso con una famiglia di gabbiani.
18- Playa Papagayo
Playa Papagayo è la spiaggia più amata dai turisti. Come biasimarli di fronte a tanta bellezza?
La caletta di sabbia bianca è protetta dalle scogliere a mezzaluna che la circondano. Le acque trasparenti color turchese sono sempre calmissime. Questo rende playa Papagayo uno dei posti preferiti dalle famiglie con bambini.
Oltre la scogliera, si trovano altre spiagge altrettanto belle. Le scogliere che separano le calette, sono facilmente attraversabili a piedi. Attenzione però a non adagiarvi in cale troppo piccole, perché l’alta marea potrebbe giocare brutti scherzi.
A playa Papagayo mi sono concessa mezza giornata stesa sulla sabbia e un tuffo nell’oceano. Mi sono poi fermata a pranzo da Casa el Barba, un ristorante panoramico sulla scogliera.
Playa Papagayo si trova all’interno del monumento natural de los ajaches. L’ingresso al parco costa 3€
19 – Puerto del Carmen e Puerto Calero
Non a caso ho lasciato per ultimi Puerto Calero e Puerto del Carmen, che insieme a Costa Teguise sono i posti più turistici di Lanzarote.
I vecchi villaggi di pescatori sono stati rasi al suolo dalle strutture ricettive per il turismo. Un giro nella movida fra bar e negozietti, è comunque divertente.
20 – Cosa vedere a Lanzarote: la bellezza dell’isola è davvero infinita. Vi lascio ancora qualche immagine
cosa vedere a Lanzarote: la pienezza del vuoto
cosa vedere a Lanzarote: la bellezza delle nuvole
cosa vedere a Lanzarote: la grandezza dell’oceano
cosa vedere a Lanzarote: il paesaggio che corre dai finestrini
cosa vedere a Lanzarote: il cuore nero dell’isola
cosa vedere a Lanzarote: il vento (jugetes del viento – Manrique)
cosa vedere a Lanzarote: olivina
cosa vedere a Lanzarote: i laboratori di ceramica
Se ti è piaciuto viaggiare con la fantasia insieme a me, ti aspetto da qualche altra parte del mondo: travel