Itinerario rossiniano a Pesaro tra arte e delizie

itinerario rossiniano pesaro
“Datemi una lista della lavanderia ed io ve la metterò in musica.” (G. Rossini)

Cosa sarebbe la vita senza ironia, arte e buon cibo? Se anche voi siete d’accordo, sono certa che l’ itinerario rossiniano nel centro storico di Pesaro, conquisterà i vostri sensi. 

Gioachino Rossini e la sua città natale sono un binomio indissolubile, non solo per gli amanti dell’opera lirica, ma anche per le buone forchette. E trovo sorprendente come la città sia riuscita a rendere la musica del grande Maestro alla portata di tutti, bambini compresi.

Qui a Pesaro Rossini è ovunque. Nei concerti dal balcone, nel filetto al tartufo, nel nome di una pizzetta iconica, nei quaderni dei nostri figli. Potrei andare avanti all’infinito, ma di certo dimenticherei qualcosa. 

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Filetto di manzo alla Rossini con foie gras, tartufo e salsa Périgord

Non tutti sanno che al genio per la musica, Rossini univa l’amore per il buon cibo. Un tutt’uno di passioni indissolubili, che lui stesso racconta con ironia:

“ Non conosco un’occupazione migliore del mangiare, cioè, del mangiare veramente. L’appetito è per lo stomaco quello che l’amore è per il cuore. Lo stomaco è il direttore che dirige la grande orchestra delle nostre passioni. Mangiare e amare, cantare e digerire: questi sono in verità i quattro atti di quest’opera buffa che si chiama vita e che svanisce come la schiuma di una bottiglia di champagne. Chi la lascia fuggire senza averne goduto è un pazzo ” (Gioachino Rossini)

Itinerario rossiniano

L’ itinerario rossiniano si dipana per le vie di Pesaro, in un crescendo di arte e delizie. Dalla Casa Natale di Gioacchino Rossini fino al Museo Nazionale Rossini, passando per il teatro, un Tempietto custodito nel conservatorio e qualche imprescindibile sosta golosa. Attraverso questa passeggiata esperienziale, vivrete le passioni del grande Maestro con tutti i vostri sensi.

Casa Natale di Gioacchino Rossini

L’itinerario rossiniano comincia dove tutto ebbe inizio: al civico 34 di Via Rossini, si trova la casa che nel 1792 vide nascere il piccolo Gioachino. 

La Casa Natale di Gioacchino Rossini è oggi un museo che ospita antichi spartiti, stampe e incisioni, oltre a un percorso multimediale che racconta l’arte e la vita del Maestro. Trovate tutte le informazioni cliccando qui.

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La casa natale di Gioachino Rossini

Voglio svelarvi una chicca: i concerti dal balcone.

Nel mese di agosto, durante il ROF (Rossini Opera Festival), i cantanti si affacciano dal balcone di Casa Rossini intonando le arie più belle. Questi brevi concerti gratuiti, nati da un’idea del musicista (e carissimo amico) Marco Mencoboni sono un regalo enorme per tutti i cittadini, appassionati di opera, turisti curiosi, bambini e chiunque abbia la fortuna di passare di lì. 

concerti dal balcone a Casa Rossini
Concerto dal balcone a Casa Rossini

Vi consiglio di proseguire l’itinerario rossiniano attraversando il bellissimo cortile di Palazzo Mosca. Potete accedere alla corte entrando nel portone di fronte a Casa Rossini (civico 37) e vi ritroverete in una delle piazzette più carine della città, dove potrete fermarvi per la prima sosta golosa. 

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Il cortile che collega via Rossini con Piazza Toschi Mosca

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La pizzetta Rossini

La pizzetta Rossini è una piccola focaccia rossa, condita con uovo e maionese. Se state storcendo il naso per l’abbinamento, vi capisco. È capitato anche a me la prima volta, soprattutto per l’orgoglio cittadino riposto in questa icona gastronomica. 

Ebbene, posso assicurarvi che basterà un bocconcino a farvi cambiare idea. E al secondo ne resterete addicted! Qualcuno smentisce che questa ricetta sia davvero opera di Rossini, ma la pizzetta Rossini resta comunque leggenda!

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Di certo si sa che il Maestro era un gastronomo appassionato, che amava variare i piatti dei grandi chef con ingredienti bizzarri. Si narra che il famoso “filetto alla Rossini” nacque al Cafè Anglais di Parigi, quando Rossini chiese di aggiungere scaglie di tartufo a un filetto di manzo con fois gras. 

Tornando alla pizzetta Rossini, vi consiglio una sosta a Casetta Vaccaj oppure al Caffè Barrier, che incontrate proseguendo verso piazza del Popolo.

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Conservatorio e Tempietto Rossiniano 

Dalla grande piazza l’itinerario rossiniano prosegue verso Palazzo Olivieri, un bellissimo edificio settecentesco oggi sede del Conservatorio. 

All’interno del palazzo, oltre la bellissima Sala dei Marmi riservata agli studenti, si trova il Tempietto Rossiniano che custodisce alcuni cimeli dell’artista. Sono piccoli tesori che testimoniano la sua vivace personalità.

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Dai manoscritti privi di errori, emerge la sicurezza di Rossini che scrisse le sue opere di getto senza ripensamenti. La sua vita privata invece, è tutta contenuta nelle copiose lettere indirizzate alla mamma e ai nobili di tutta Europa, che raccontano le sue passioni per le donne e per il cibo. 

Proprio all’interno del Tempietto Rossiniano ho scoperto che il Maestro dedicò al cibo alcune composizioni. Fra i duecento “Peccati di Vecchiaia” che scrisse per gli amici, un brano è dedicato a “Quattro antipasti” (ravanelli, burro, cetriolini e acciughe) e un altro a “Quattro dolcetti” (fichi secchi, uvetta, noccioline e mandorle).

È possibile visitare il Tempietto Rossiniano (proprietà di Fondazione Rossini) solo su appuntamento: +39.0721.30053

Teatro Rossini – ROF – Visita al Teatro Segreto

Nel 1818 il ventisettenne Gioachino Rossini diresse la sua prima rappresentazione della Gazza Ladra al Teatro del Sole, oggi chiamato Teatro Rossini in suo onore. 

Si trova alla fine di via Branca, il decumano che passando da piazza del Popolo è il proseguo di Via Rossini, ed è un tipico teatro all’italiana a ferro di cavallo con quattro ordini di palchi. Nel 1980 nasce il Rossini Opera Festival (ROF) che ogni agosto porta in scena le più grandi opere del maestro.

Il ROF è l’evento più internazionale della città, e durante la stagione si respira ovunque un’atmosfera davvero magica. 

Da qualche anno, grazie al mio lavoro, ho la fortuna di poter sbirciare dietro le quinte del Festival. Trovate il mio racconto sul ROF cliccando qui.

Rossini Opera Festival Francesca Es

L’altra faccia del palco è altrettanto magica, e per mostrarla a tutti, il comune di Pesaro era solito organizzare le “passeggiate nel teatro segreto”, una serie di visite all’interno del teatro con lo scopo di svelarne i retroscena. 

Spero che quest’inziativa, sospesa a causa dell’emergenza sanitaria, possa riprendere al più presto. 

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Museo Nazionale Rossini

La punta di diamante dell’ itinerario rossiniano è il nuovissimo museo dedicato al maestro, situato nel piano nobile di Palazzo Antaldi. A pochi passi dal teatro, si arriva al Museo Rossini percorrendo una via costellata di lucette, che scrivono fra i palazzi i titoli delle sue opere. 

Le dieci sale del museo raccontano il mondo rossiniano avvolgendo lo spettatore come in un’opera lirica. L’ouverture è La Sala degli Specchi, che custodisce il pianoforte Playel appartenuto al maestro. Si prosegue attraverso quadri, sculture, spartiti, scenografie e supporti multimediali interattivi che catturano anche l’attenzione dei più piccoli.

Se avete voglia di commuovervi, ascoltate il finale di Guglielmo Tell nella sala “dell’intermezzo”. Per tutto il resto dei dettagli vi rimando al sito ufficiale del Museo Nazionale Rossini: www.museonazionalerossini.it

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Rossini Bistrot

Dulcis in fundo, vi consiglio di terminare l’itinerario rossiniano assaggiando le ricette ispirate al grande maestro. (Lui di certo approverebbe!)

A due passi dal Museo Rossini, sullo stesso lato di via Passeri, si trova il Rossini Bistrot , un piccolo ristorante dall’atmosfera parigina capace di raccontare senza fronzoli le delizie della nostra terra.

Troverete lo chef Cesare Gasparri nella sua cucina a vista e sarete accolti in sala dal sorriso della moglie Eliana, che saprà raccontarvi aneddoti e storie di belle ricette.

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Durante l’anno, il Bistrot propone spesso un menù degustazione chiamato “Crescendo Rossiniano”.

Dalle olive all’ascolana dell’Antica Macelleria Mandozzi al potage di tacchino e i tortellini ripieni i di Mortadella Favola conditi con il tartufo del Montefeltro. Di certo troverete questo menù nel periodo del compleanno di Rossini (o del non-compleanno, dato che il giorno esatto sarebbe il 29 febbraio).

Il mitico filetto di manzo alla Rossini invece, resta fra i piatti alla carta tutto l’anno, con quella generosa fetta di foie gras che sfida vittoriosa persino la calura estiva. Un piatto succulento e leggendario, da assaggiare almeno una volta nella vita. E se ancora non lo avete fatto, quale occasione migliore?

Ah! Al Rossini Bistrot la scarpetta è vivamente consigliata, dunque non dimenticate di prendere una mollica del pane appena sfornato, e raccogliere la salsa Périgord fino all’ultima goccia!

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Eliana Mennillo – moglie dello chef e titolare del Bistrot Rossini

 

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