Una cosa accomuna tutti i borghi delle Marche: la bellezza di un’Italia ancora autentica. La si trova nei dettagli, nell’accoglienza sincera e nelle piazzette assolate, che si aprono come piccoli sipari sulla vita di un tempo.
L’epoca medievale ha segnato i profili di queste terre lasciando sulle colline le antiche mura, che cingono i castelli come corone. I borghi delle Marche dominano ogni valle con il loro carico di storie. E nel paesaggio che si spinge verso il mare senza incontrare ostacoli, la natura ricama prati di viole e ginestre, che gli abitanti colmano di leggende.
Camminare per questi sentieri ci spinge a dimenticare ogni incombenza, sfiorando quell’allegrezza piena di un Sabato del Villaggio. Non è un caso che la poesia di Leopardi sia nata da queste parti, dove ogni borgo ha il suo dì di festa, al quale ci si prepara con fervore per tutto il tempo che lo precede.
Di recente ho scoperto Monetecassiano e Offagna, due borghi delle Marche riconosciuti fra i più belli d’Italia. Il primo nella provincia di Ancona, il secondo nella campagna maceratese, anche se a pochi chilometri di distanza.
Si possono visitare entrambi in un solo giorno, ma vi consiglio di prendervi un weekend e abbandonarvi al loro ritmo lento.
Perdetevi tra i vicoli fioriti e poi allontanatevi nelle campagne per guardali da lontano, quando la luce del tramonto allunga le ombre fra i campi. Fermatevi ad ascoltare qualche bel racconto e non ripartite senza aver dato un morso alle ricette più tipiche!
Borghi delle Marche: Cosa vedere a Montecassiano
Viaggiare fra i borghi delle Marche è come andare a caccia di un tesoro che di certo riuscirà a sorprendervi. Da tempo desideravo vedere l’altare di Mattia della Robbia nella Collegiata di Montecassiano, ma non immaginavo che avrei scoperto altrettanta bellezza negli angoli più nascosti.
Il centro storico di Montecassiano è racchiuso dalle mura medievali, che nei secoli sono rimaste perfettamente intatte. Ancora oggi si accede al borgo attraversando una delle tre porte, custodite da altrettanti torrioni dalle cime smerlate.
Vi consiglio di imboccare la strada che da Porta Diaz conduce alla piazza principale. Al civico 1 di Corso Dante Alighieri incontrate l’ufficio del turismo, dove una guida appassionata vi attende per accompagnarvi alla scoperta del borgo.
Salite per le viuzze in pietra, che dalle mura seguono l’andamento ascendente del colle fino a Piazza Unità d’Italia. Qui, sul punto più alto del borgo, si affacciano i principali edifici storici collegati da un arco: Palazzo dei Priori e Palazzo Compagnucci, fra i quali svetta il campanile della Collegiata di Santa Maria Assunta.
La Collegiata fu costruita dai monaci nel 1234 su un preesistente tempio pagano dedicato a Venere. L’interno in stile gotico è diviso in tre navate coperte da volte a crociera, e ospita la bellissima pala d’altare in terracotta invetriata di Mattia della Robbia (1532).
Si narra che durante la realizzazione dell’opera, poiché il trasporto dai laboratori Della Robbia rischiava di rompere la terracotta, fu costruito un forno in paese appositamente per terminarne la realizzazione.
Il risultato è un’opera imponente che da sola vale il viaggio! Potrete perdervi a lungo fra i dettagli dei bassorilievi che circondano la Madonna con il Bambino e i Santi protettori della vita nei campi e del bestiame.
Da qui, proseguite la visita del borgo passeggiando fra le bellissime sale affrescate di Palazzo Compagnucci. Affacciatevi a una delle sue grandi finestre per una vista principesca sulla Piazza, e attraversate le antiche porte marchigiane che conducono al Sogno di Giacobbe, il bellissimo dipinto onirico dell’ultima stanza.
Nella mia visita, la sorpresa più grande l’ho trovata appena scese le scale del piano nobile: una cucina di inizio ‘900 con un paiolo di rame e gli ingredienti per cucinare i sughitti, una ricetta della tradizione contadina a base di mosto, noci e farina di mais.
Tra le feste più fervide di Montecassiano, c’è proprio la sagra dei sughitti che ogni primo weekend di ottobre celebra la fine della vendemmia. Gli abitanti del borgo cucinano un’incredibile quantità di questi dolci a centinaia di viaggiatori che arrivano per l’occasione.
Mentre gustavo il mio piatto di sughitti ancora tiepido, abbiamo discusso a lungo su come renderlo esteticamente più bello. Suggerivo una coroncina di noci tritate ma, come mi ha spiegato un maestro di questa antica tradizione, il piatto perderebbe il suo perché: “i gherigli di noce si devono sentir bene sotto i denti!”.
E in questo mondo, che a forza di strizzare l’occhio alla perfezione sta diventando insipido, mi sono detta che in fondo, i sughitti sono bellissimi così.
Dopo questa divagazione golosa, vi consiglio di riprendere la passeggiata fra i vicoli fioriti di Montecassiano per visitare altre chiesette graziose, ascoltando le belle storie che le guide turistiche sapranno raccontarvi.
Fra tutte, quelle che hanno fatto breccia nel mio cuore sono la Chiesa di San Marco in stile barocchetto (che gli abitanti del borgo chiamano “la chiesa dei 24 lampadari”) e la Chiesa di San Giovanni Battista, una graziosa “bomboniera” di stucchi floreali che contiene una bella collezione di Arte Sacra.
Prima di lasciare Montecassiano, uno fra i borghi delle Marche più belli d’Italia, concedetevi una sosta golosa alla Taverna San Nicolò, il ristornate del centro storico che nelle serate estive apparecchia nella bella piazzetta.
Gli eventi di Monetcassiano:
Svicolando Montecassiano : inizio giugno
Sagra dei sughitti : primo weekend di ottobre
Borghi delle Marche: Cosa vedere a Offagna
Immersa nei colori della campagna marchigiana, Offagna è una piccola gemma che brilla fra i borghi delle Marche.
I merli della sua antica Rocca svettano fra le rondini, dominando le valli che circondano Osimo e Ancona: le due città che per lunghi secoli si sono contese questa preziosa terra di confine.
Ancora oggi, fra i vicoli persi in quei tempi lontani, le tradizioni conservano radici profonde.
Sin da piccoli a Offagna si impara a destreggiarsi con le armi più antiche, per prepararsi alle sfide fra rioni a colpi di lance, balestre e mazze ferrate, che culminano ogni mese di luglio con la grandiosa Festa Medioevale.
Il fulcro del piccolo borgo è la Rocca di Offagna, una delle più belle e imponenti costruzioni militari delle Marche. Incredibile pensare che fu costruita in soli due anni, quando Papa Niccolò V dovette cedere quel territorio strategico ad Ancona, per compensare un debito di 7.000 fiorini.
Correva l’anno 1454 e dopo secoli di aspre battaglie, si narra che gli anconetani vollero costruire la Rocca di Offagna con lo sguardo rivolto a Osimo, perché la beffa della sconfitta segnasse per sempre queste colline.
La nostra visita alla Rocca di Offagna è stata accompagnata dalle parole di Giulia, una guida che è riuscita a incantarci con i suoi racconti. Dall’astuta vittoria della Battaglia del Porco agli aneddoti sugli spiritelli burloni, che distraggono chi si avventura nei sotterranei alla ricerca del leggendario tesoro.
La Rocca di Offagna conserva anche una bella Collezione di Armi Antiche e sulla cima della torre si trova una campana storica, che pare faccia tornare il bel tempo ogni volta che suona.
Da lassù lo sguardo corre verso il mare, attraversando città e colline fino a scorgere, nei giorni nitidi, le montagne croate.
Offagna, uno dei borghi delle Marche più belli d’Italia, ospita anche il Museo della Liberazione, che documenta il passaggio del fronte nelle Marche, e il Museo di Scienze Naturali Luigi Paolucci, un naturalista che ha trascorso la vita a studiare e catalogare reperti zoologici, botanici e minerali del territorio.
La collezione di Paolucci è ancora conservata nelle bellissime teche di legno ed è un’interessante testimonianza della fauna marchigiana, con una sala dedicata agli animali ormai estinti o migrati altrove.
Scoprite Offagna a passi lenti e cuor leggero durante un weekend estivo, quando le vetrine dei piccoli artigiani colorano i vicoli del borgo. Potrete perdervi fra carte e gioielli fatti a mano, ceramiche e tessuti stampati.
Fermatevi a parlare con Stefano, il maestro del legno che intarsiando una mela vi racconterà della sua passione per le mongolfiere colorate, che un giorno ha iniziato a creare per seguire il suo bisogno di volare leggero.
Stefano saprà anche indicarvi la strada verso il vicolo che nasconde un segreto: fra i sampietrini ce ne sono 24 da lui scolpiti, che vi guardano curiosi. Se riuscite a scovarli tutti e calpestarli gentilmente, potrete esprimere un desiderio. Si avvererà toccando la scultura alla fine della salita.
Se vi state chiedendo dove mangiare a Offagna, vi consiglio senza dubbio la Trattoria Alocco.
Ho adorato ogni piatto di questo locale gestito da oltre mezzo secolo dalla stessa famiglia. Una cucina che esprime l’insuperabile bontà delle cose semplici! Dalla crescia con i salumi al coniglio in porchetta più buono della vita, passando per una pasta fresca rigorosamente fatta a mano, come la tradizione marchigiana insegna.
Io ho assaggiato gli ottimi gnocchi alla papera ma a giudicare dal sorriso di Ernesto, anche le sue tagliatelle non erano da meno!
Gli eventi di Offagna:
Festa Medioevale: fine luglio
Aperitivi al tramonto alla Rocca di Offagna: pomeriggi estivi
Botteghe artigiane: weekend estivi
Per altri racconti sulle Marche clicca qui.